Gin Angri, Ticosa. Immagini da una storia dispersa
Chiusa nel 1980, la Ticosa aveva alle spalle una storia più che centenaria. Era la fabbrica alla testa dell’industrializzazione della convalle; la fabbrica delle lotte di inizio secolo; la fabbrica del boom economico e della sua crisi. Le suggestive fotografie di Gin Angri ne documentano gli ultimi quarant’anni: un percorso iconografico tra passato e prospettive future.
Ticosa. Immagini da una storia dispersa
Fotografie di Gin Angri
Premessa storica di Fabio Cani
Presentazione di Mauro Frangi
Chiusa nel 1980, la Ticosa aveva alle spalle una storia più che centenaria. Fondata come Tintoria Saba Frontini, diventata Tintoria ed Apparecchiatura Comense, per decenni e decenni era stata per l’intera città, semplicemente, la Comense: la fabbrica più grande della città, giunta ad avere 2500 maestranze; la fabbrica alla testa dell’industrializzazione della convalle; la fabbrica delle lotte di inizio secolo, e poi dello sciopero antifascista del 1944, e quindi della deportazione di quattro operai e due operaie; la fabbrica del boom economico e della sua crisi.
Anche una volta chiusa, la Ticosa ha fatto la storia della città: con la dismissione industriale, con l’acquisto pubblico prima e la cessione ai privati poi, con l’occupazione da parte dei migranti, con i progetti urbanistici e architettonici mai portati avanti, con la bonifica interminabile, con l’abbandono, gli inevitabili parcheggi, i dibattiti, le proposte, e le chiacchiere.
Più di quarant’anni di storia dispersa, raccolta dalle fotografie di Gin Angri.
NodoLibri, 2022
Pagine 132 / Illustrazioni 120
ISBN 9788871853437
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Gin Angri
Inizia l’attività professionale a Como nel 1979 con lo studio Nodo. Dal 1982, per dieci anni si trasferisce in Mozambico come responsabile del Centro di Formazione Fotografica e in seguito lavora presso l’Istituto di Comunicazione Sociale della capitale Maputo. In questo periodo documenta la dura realtà della vita del popolo mozambicano e segue l’attività dei fotografi del giovane Stato, raccogliendone le opere nel volume Karingana wa Karingana (Coop, Milano 1990).
Tornato in Italia, dal 1992, realizza reportage nell’ex Jugoslavia, in Somalia e in Etiopia. I suoi interessi sociali si confermano con il lavoro presso l’Ospedale psichiatrico di Como, prima e dopo la sua chiusura, racchiuso nel libro Le stagioni del San Martino del 2008, dove spazi dismessi e archivi abbandonati ancora testimoniano trascorse – ma non dimenticabili – esperienze di reclusione e di solitudine. Nel 2011 pubblica il libro Ex carcere (NodoLibri, Como) sul penitenziario di San Donnino a Como. Nel 2018 la mostra e il libro Donne cancellate (Oltre il giardino libri, Como) raccontano la sua indagine condotta negli archivi dell’ex Ospedale psichiatrico relativa alla condizione delle donne spesso forzatamente rinchiuse in manicomio. Nel 2022 la pluriennale ricerca fotografica sulla più grande fabbrica comasca, la Ticosa, è stata raccolta in una mostra e nel libro Ticosa. Immagini da una storia dispersa (NodoLibri, Como). Dal 2010 Gin Angri dirige il periodico “Oltre il giardino”, redatto dagli utenti del Centro diurno Malattie mentali di Como. Attualmente fa parte del collettivo fotografico “BuenaVista Photo”.
Specifiche Tecniche
- Editore
- NodoLibri
- Pagine
- 132
- Anno pubblicazione
- 2022